giovedì 7 febbraio 2013

L i b r o F o r u m - IL PRINCIPIO COSTITUZIONALE DI FRATERNITA’

Incontro con l’autore Prof. Filippo Pizzolato 

Venerdì 22 Febbraio 2013 -  h. 17.30
ex Convento di San Francesco Via Duomo Taranto - Sala Convegni 


intervengono:

- Dott. Giuseppe Gatti - Magistrato
- Prof. Antonio Incampo - Prof. ordinario di Filosofia del Diritto presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
- Dott. Francesco Terzulli - Dirigente scolastico

modera:

Dott. Guido Limongelli     - Centro di Cultura "G.Lazzati" - Centro di Cultura per lo Sviluppo di Taranto - UNICATT

 Enti promotori:

-     Centro di Cultura "G.Lazzati" - Centro di Cultura per lo Sviluppo di Taranto
-     Città Nuova editrice
-     Croce Rossa  Italiana, Comitato Provinciale di Taranto 
-     Università degli Studi di Bari Aldo Moro - Dipartimento Jonico in Sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo: societa’, ambiente, culture 


E’ previsto il riconoscimento di 1 CFU agli studenti della facoltà di Giurisprudenza

     "La Costituzione italiana, ispirata dai principi personalistici e di sussidiarietà, offre un esempio storico di un ordinamento giuridico in cui il carattere ordinante dei legami fraterni è riconosciuto e valorizzato. (…) La fraternità è all’origine della condizione umana e il progresso storico consiste nel dirigere gli sforzi verso il riconoscimento pieno e non ambiguo di questo legame: in questa tensione consiste la ricerca della pace e della giustizia tra le nazioni e gli uomini."

 
Segreteria organizzativa:
345 2127113
Centro di Cultura "G. Lazzati"
via Duomo, 107 - Taranto
fisso/fax: 099.4764371
mobile: 329.1324147


Gli studenti della scuola di Economia Civile ci raccontano il 2' seminario invernale

Scritto da Elena Manigrasso e Alessia Merico


 Il secondo seminario di Economia civile tenutosi a Martina Franca – Sabato 2 e Domenica 3 Febbraio presso “Casa San Paolo” e organizzato dall’Accademia Mediterranea di Economia Civile, ha avuto relatori di prestigio e attività laboratoriali al suo interno. Il messaggio era chiaro: unire il sapere col saper fare, e da questo si è partiti per chiedere agli studenti borsisti della Summer School 2012, di elaborare un articolo giornalistico che richiamasse i punti più salienti delle due giornate di studi. Uno dei redattori del giornale web pugliese Galatina 2000, ha incitato gli studenti a lanciarsi in attività legate alle comunicazioni, anche se sembrano piccole attività. La studentessa Alessia Merico ha colto la provocazione ed ha subito elaborato un testo giornalistico, che viene riportato di seguito:
“Ha aperto il seminario il professor Leonardo Becchetti, Ordinario di Economia Politica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma Tor Vergata e Presidente del Comitato Etico di Banca Etica. Il tema è stato quello della felicità in Economia. E’ possibile la felicità in economia? E’ la domanda alla quale ha risposto il nostro illustre ospite.
Occorre innanzitutto partire da un paradigma personalistico e non più individualistico, cioè credere in un mercato produttore in primo luogo di beni relazionali che procurano la felicità perdurante e non rincorrere l’acquisizione di beni  che provocano un piacere solo nel breve termine.
Ma quali caratteristiche hanno i beni relazionali, che sono beni immateriali, per poterli preferirli ai beni tangibili? Essi non creano assuefazione (più denaro abbiamo, più ne vogliamo), né invidia, in quanto ci hanno abituati, soprattutto i media, a confrontare la nostra ricchezza materiale con quella di chi ne ha di più.
L’ “appello” del professore è stato pertanto quello di allontanarci dal paradigma dell’ homo oeconomicus definito dal Premio Nobel per l’Economia Amartya Sen “folle razionale”e di “armarci” di passione per l’altro e di dovere morale per creare un mercato sostenibile per tutti.
Il seminario è proseguito con la presentazione del progetto “In Puglia” di Giovanni Vita. Il progetto, molto ambizioso, intende creare una rete sociale che coinvolgerà tutti gli attori che vivono il mercato come bene comune. Giovanni è partito parlando dell’immaginazione e come essa sia essenziale per la realizzazione dei nostri progetti. A questo proposito ha riportato l’esempio di Viktor Emil Frankl, neurologo e psichiatra austriaco e fondatore della logoterapia che vive la terribile esperienza dei Lager e riesce a sopravvivere immaginando un futuro migliore.
L’ introduzione scelta è stato un modo di condividere con tutti noi la fatica, i sacrifici, le rinunce per approdare ad un progetto che ha come scopo quello di accogliere nella rete giovani, professionisti, imprenditori appartenenti ad ogni settore stimolando l’interazione e l’integrazione tra realtà anche molto differenti, potenziando così la produzione di capitale sociale.
Il progetto rientra fedelmente nel paradigma dell’Economia Civile: non ci possono essere integrazione e interazione senza homini reciprocans.
Anche l’intervento di Elena Stefanelli ed Arturo Nobile è stato molto significativo. I due giovani, partendo da zero, si sono specializzati nel turismo responsabile e di tipo sociale. Nasce, così, “La Palomba Onlus” che promuove e realizza attività nel campo del turismo, valorizzando il nostro territorio con particolare attenzione alle persone più disagiate. I beni relazionali diventano pane quotidiano, l’epicentro del loro progetto imprenditoriale; il viaggio il mezzo attraverso cui diffondere una cultura di fare impresa incentrata sul dono, la gratuità e la reciprocità.
La loro esperienza, non senza difficoltà, è stata momento di riflessione per comprendere come i principi dell’Economia Civile possano essere messi in pratica producendo vantaggi non solo per loro stessi ma anche  e soprattutto per il nostro territorio.
Molto interessante è stata la testimonianza di Elena Manigrasso: Elena è una professoressa che applica tutti i giorni con il suo lavoro il paradigma di una felicità a lungo termine. Dimostra passione per l’altro e dovere morale con i suoi ragazzi e questo è testimoniato dai lavori dei suoi studenti che hanno presentato una tesina e degli elaborati sull’ “Etica”, argomento arduo da comprendere a quell’età ma che la loro docente ha saputo magnificamente trasmettere.
Pertanto, Il titolo dell’ ultimo libro del professor Becchetti “il mercato siamo noi” è uno sprono per noi giovani a non perdere un minuto in più a “contemplare il male” ma a cominciare o continuare a credere nel miglioramento etico, nella sostenibilità, nell’altro. Siamo noi i veri difensori del mercato! Possiamo orientare la domanda attraverso un risparmio critico e responsabile, ma anche l’offerta, creando imprese civili produttive di beni relazionali. In questo modo potremo affrontare questa crisi, guardare alla crescita e soprattutto decidere a quale crescita puntare”.


Elena Manigrasso, Alessia Merico

mercoledì 6 febbraio 2013

GRAZIE PROF. BECCHETTI





Di seguito proponiamo un articolo dell'Avv. Enrico Viola pubblicato sul Corriere del Giorno il 6 febbraio us. :


"Avevamo pensato di titolare questo scritto: “Povera Taranto senza popolazione!” ma poi - dopo la conferenza dell’1 febbraio u.sc. del prof Leonardo Becchetti alla Cittadella delle Imprese il quale, rispondendo ad una domanda, ha acceso gli animi con l’invito ad agire collettivamente, come popolazione della città, per pretendere che nella vicenda ILVA venga attuato  l’obiettivo dell’equilibrio tra salute e lavoro – è nata una speranza. Ha precisato che è l’unico obiettivo utile alla popolazione, ciascuno degli altri due risponde ad interessi di altri. Ma la popolazione dovrà mostrarsi unita e decisa. 
Il prof. Becchetti, com’è noto, è una grande economista a livello mondiale ed ha teorizzato ma anche attuato l’economia sociale che, in estrema sintesi, è la ricchezza che può nascere dalle iniziative sociali non necessariamente economiche. E’ venuto a Taranto su invito del Centro Studi “Lazzati” ed ha illustrato la sua dottrina ad una sala colma  di uomini di cultura e di giovani interessati, particolarmente della Summer School di Economia Civile ( http://economiaciviletaranto.blogspot.com ). 
La sollecitazione del professore è stata la prova che la nostra piaga  è così evidente che la vede anche chi è di passaggio. La piaga è la divisione della popolazione che perciò resta inerte sino ad apparire inesistente. Per la vicenda ILVA si sono attivati soltanto gli ambientalisti pretendendo a qualunque costo l’eliminazione dell’inquinamento atmosferico ed è prevalsa l’alternativa o pulizia dell’aria, ritenuta equivalente a tutela della salute, o lavoro. La Procura della Repubblica ha fatto una graduatoria: al primo posto la salute e molti hanno pensato che quello fosse il suo obiettivo e non invece l’accertamento del reato che per legge è l’obiettivo diretto. Quindi il sequestro del corpo del reato pari a migliaia  di tonnellate di acciaio, che ha causato disoccupazione e danno economico, a molti  è  apparso un percorso scelto per tutelare la salute invece è  per potenziare il quadro accusatorio. Soltanto pochi a Taranto, tra cui chi scrive (Corgiorno del 9.10.12 ), hanno creduto che la soluzione fosse nell’equilibrio tra i valori ambiente e lavoro ed hanno paventato che si arrivasse ad ingorghi istituzionali come purtroppo è accaduto. Anche una voce importante si è levata a favore del punto di equilibrio tra i valori, quale il Vescovo di Taranto, sin’ora l’unica espressione politica (nel senso etimologico), che ancora oggi a Taranto incoraggia a credere in tale soluzione. Ma il vento contrario  è  forte anche perché  per alcuni  è  una preziosa occasione per apparire difensori della salute e la popolazione è smarrita. Anche i leader politici non prendono posizione per non perdere consensi. In questo quadro, accanto al prof. Becchetti, sono suonate come tromba di risveglio le conclusioni dell’on. Amalfitano che ha evidenziato con precisi riferimenti storici e culturali il pericolo del silenzio della popolazione e da quì l’incitamento alle forze politiche di battersi per la difesa degli interessi della città.



La soluzione è a portata di mano, il punto di equilibrio esiste ed è stato espresso con il mezzo più autorevole e legittimo ed è appunto l’Autorizzazione Integrata Ambientale che è l’individuazione a livello europeo di misure per la tutela della salute e prescritte espressamente, con la partecipazione di tutte le istituzioni responsabili, per l’ILVA di Taranto. Ma esse, benché impongano all’ILVA di anticipare al 2012 le misure di prevenzione previste per il 2016, sono contestate per vari interessi e la popolazione nemmeno è consapevole che la soluzione già esiste. Il punto di equilibrio tra i due valori sul quale dobbiamo insistere per l’attuazione viene, con enorme superficialità ed irresponsabilità, valutato discrezionalmente come se si trattasse di una partita di calcio e non di un risultato di sintesi tra varie competenze istituzionali. Questo è il vero pericolo: la mancanza di conoscenza e la confusione. Utilissimo per acquisire conoscenza obbiettiva è il recentissimo libro di Raschillà “Al di là degli altiforni”. Chi vuole affrontare l’argomento deve leggerlo. La fame di migliaia di persone è vicina perché la disoccupazione porta fame ed invece molti disquisiscono senza alcuna competenza specifica del vasto e complesso problema tecnico che non ha precedenti di quelle dimensioni in Europa e forse del mondo. Però spetta innanzitutto agli uomini di cultura come quelli  che erano presenti alla Subfor portare chiarezza perché la popolazione si attivi per la conclusione di questo dramma. Potrebbe anche proporsi in contropartita un riconoscimento economico del danno sanitario a tutta o parte della popolazione. La Regione ha già legiferato. "   

Enrico Viola